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CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI

Il romanzo di Valérie Perrin narra la storia di Violette Toussaint, guardiana di un cimitero di un paesino della Borgogna, Brancion-en-Chalon. Cambiare l’acqua ai fiori è una tra le tante attività che riempiono le sue giornate in una vita che scorre all’insegna dell’empatia. Violette, bambina abbandonata che nessuno ha mai adottato, vive un rapporto malato con Philippe che la la traghetta dall’adolescenza all’età adulta: «La mia ombra era sempre in quella di Philippe. Mi risucchiava, mi beveva, mi avviluppava, era di una sensualità pazzesca. Mi si squagliava in bocca come caramello, come zucchero filato»

Bio

Journalist & Common reader. Qui una lettrice comune che ama e promuove letture condivise. Mi trovate anche su Instagram co.

[mailsabrina.deligia@inlettura.it]
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“Non c’è alcun dubbio che la battaglia di Waterloo sia stata combattuta un certo giorno; ma l’Amleto è meglio del Re Lear? Nessuno può dirlo. Ognuno di noi deve risolvere la questione per proprio conto. Ammettere delle autorità nelle nostre biblioteche, per quanto togate e con tanto di ermellino, e permettere loro di dirci come leggere, cosa leggere, che valore dare a ciò che leggiamo, significa distruggere quello spirito di libertà che è come il respiro di quei santuari. In qualsiasi altro luogo siamo costretti da leggi e convenzioni: qui non ce ne sono”.
[Virginia Woolf, “Come si dovrebbe leggere un libro?”- Yale Review, 1926]

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